comunicato n.8 Punto di situazione sulla raccolta firme

Fermiamoci un attimo! Proviamo a sintetizzare quello che sta succedendo attorno alla raccolta firme per chiedere di chiudere definitivamente Copersalento e non consentire la realizzazione del nuovo inceneritore.
16 settembre 2009 lo storico consiglio comunale aperto di Maglie su Copersalento.
Questo Consiglio Comunale, ha visto la più ampia partecipazione della gente, di tecnici, ingegneri che hanno palesato le sane alternative all'incenerimento, medici e ricercatori che hanno evidenziato la gravità ambientale della situazione magliese legata a Copersalento, malati di tumore, e genitori di bambini ammalati di leucemia, e ancora gli inteventi del Coordinamento e delle sue molteplici anime ed associazioni componenti; l'emozione di vedere sedute ed in piedi, in quel consiglio comunale aperto gremito di gente.
Nonostante il caldo, l'assenza di ossigeno, e l'ora tarda, - erano le due e trenta della notte e ancora non si trovava un solo posto a sedere libero -, fa venire la pelle d'oca e parla più di qualsiasi altro verbo! La gente diceva "non ce ne andiamo di qua finché non avranno il coraggio di dirci cosa vogliono fare del nostro futuro!".
Lunedì 28 settembre.
Ancora un Consiglio comunale gremito di gente, tutti sperano che giungerà l'agognata risposta a tre semplici richieste:

1. richiesta di ritiro della sospensione dell'ordinanza n.42 del sindaco di Maglie, affinché sia ancora interdetta a Copersalento la ripresa della sua nociva attività alla luce di quanto rivelato nel consiglio comunale del 16 settembre dai tecnici ARPA e ASL, secondo cui l'emergenza non è rientrata del tutto restando le matrici ambientali ancora inquinate e contaminate; solo l'aria, con Copersalento spenta si rivela in via di risanamento e di pulizia, a conferma della individuazione in Copersalento della principale fonte locale di inquinamento per la diossina
   
   
2. ritiro de' "la delibera della vergogna" (in allegato), con cui i consiglieri di maggioranza hanno posto le basi per la nascita di un nuovo ennesimo inquinante e nocivo mega-termovalorizzatore a Maglie, sulle ceneri di Copersalento; una delibera passata con l'approvazione dalla maggioranza politica nel consiglio comunale del 7 sett. 2009, e non votata da tutta l'opposizione e dall'UDC;
   
   
3. richiesta affinché ci sia una vera bonifica di tutta l'area contaminata.

Dal consiglio ne usciva un rinvio per permettere a maggioranza e opposizione di trovare un accordo su questi tre punti con grande delusione dei cittadini presenti
Mercoledì 30 settembre
Dopo il Consiglio Comunale del Comune di Cursi abbiamo avvicinato il Sindaco di Cursi per chiedere delucidazioni sulla richiesta del coordinamento civico circa la convocazione del consiglio comunale per discutere della proposta avanzata dal Comune di Maglie di esplorare la possibilità di realizzare un termovalorizzatore nel complesso magliese per l'incenerimento dei rifiuti del bacino ATO Lecce/2 ed altri eventuali utenti esterni (vedi comunicato N.6). Il Sindaco ci ha riferito che non riteneva necessario tale consiglio. Attendiamo la risposta scritta per poter commentare tale decisione.
Giovedì 1 ottobre ancora un Consiglio Comunale a Maglie per tentare una sintesi tra le posizioni di maggioranza e opposizione. Ancora una volta niente da fare.

A questo punto …………………… continua la raccolta firme, continua il nostro impegno, non lasciamo che decidano liberamente del nostro futuro ne quello dei nostri figli.[u]

Purtroppo non bisogna abbassare la guardia, il nemico è sempre in agguato.
Organizziamoci per sabato e domenica raccolta firme a Cursi.

La richiesta al Sindaco è stata inoltrato oggi stesso! organizziamoci al megli ... altro weekend di lavoro

Copersalento: Arpa dice no, 2000 firme per tutelare la salute

Il Coordinamento Civico consegna a Palazzo Chigi e al Prefetto di Lecce, 2000 firme già raccolte contro la presenza di impianti di combustione nel comprensorio Magliese dopo la contaminazione da diossina. Chiesta anche un’audizione urgente alla quinta commissione permanente del Consiglio Regionale.
Il coordinamento civico per la tutela della salute e del territorio – organismo apartitico provinciale nato a garanzia dei cittadini del Salento e costituito da oltre 30 associazioni senza fini di lucro – torna dal Prefetto di Lecce a meno di un anno dalla presentazione ufficiale dell’iniziativa della rete civica a Palazzo dei Celestini.
Nell’imminenza del vertice convocato in Prefettura per continuare a discutere del caso Copersalento una parola definitiva sull’argomento è già stata messa per iscritto nell’ultimo atto ufficiale dell’ARPA, in cui la massima autorità tecnica regionale preposta dichiara incompatibile l’impianto d’incenerimento di Copersalento a svolgere attività di combustione nel rispetto dei limiti di emissione di diossina previsti dalla legge dello Stato. E' dunque lecito aspettarsi nulla di nuovo da quest’incontro: secondo l’ARPA su quell’impianto non c’è nulla da dire! E’ invece urgente ed indifferibile affrontare la questione della tutela del diritto al lavoro degli operai della Copersalento, come suggerito anche nei giorni scorsi dall'Associazione Biblioteca di Sarajevo e dal consigliere magliese Roberta Culiersi. Tutte le trenta associazioni del Coordinamento, solidali ai lavoratori, sollecitano il Prefetto, la Provincia e le istituzione ad attivare senza indugi gli ammortizzatori sociali previsti e ad adoperarsi attivamente per una loro ricollocazione immediata in altra attività non nociva per loro e per le decine di migliaia di persone viventi nel circondario, come sin ora è stato. L’aumento di tumori, alcuni anche sconosciuti fino ad alcuni anni or sono, nel territorio densamente abitato circostante l’impianto, come sottolineato ripetutamente dall’oncologo Giuseppe Serravezza, presidente della Lilt Lecce, - Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori aderente al Coordinamento, - e la supercancerogeneità della diossina e delle polveri e composti liberati dagli inceneritori di rifiuti e biomasse, quale è stato Copersalento, non possono acconsentire alla richiesta di una riapertura di quell’impianto, definito, senza mezzi termini, inadeguato dall’ARPA, anche solo a scopo, come si cerca di dire, “sperimentale”; sarebbe usare per gli interessi imprenditoriali come cavie migliaia e migliaia di inermi persone e innocenti bambini! E’ prevista per stamattina, lunedì 19 ottobre, la consegna formale al Prefetto di Lecce delle 2000 firme raccolte in due settimane dalle associazioni riunite nel Coordinamento Civico, tra queste il SUM, Biblioteca di Sarajevo, Generazione Cursi, Code Felici, Forum Ambiente e Salute di Lecce, Meet-up Salentini Uniti con Beppe Grillo, Cittadinanza Attiva, Tribunale dei Diritti del Malato, ecc. ecc. in collaborazione con molti altri comitati, associazioni e movimenti della vasta rete locale e provinciale di cui il Coordinamento Civico è divenuto uno dei più importanti nodi di riferimento, tra i quali anche al Forum. Si tratta di una petizione rivolta al Governo nazionale, alla Regione Puglia, alla Provincia di Lecce e al Comune di Maglie, per scongiurare l’attività di combustione industriale di rifiuti e cosiddette biomasse, almeno per i prossimi dieci anni, nel comprensorio magliese, già pesantemente contaminato dalla diossina prodotta proprio da tali attività industriali fisiologicamente nocive, e che lo resterà per almeno 10 anni; sono questi i tempi di dimezzamento di tale sostanza secondo la scienza ufficiale rappresentata dalla IARC, International Agency for Research on Cancer come sottolineato pubblicamente dal medico ricercatore epidemiologo Prisco Piscitelli, dell’Associazione Italiana Medici per l'Ambiente anch’essa aderente al Coordinamento, e che è intervenuto nell’ormai storico consiglio comunale di Maglie del 16 sett. scorso. Martedì ci sarà invece il deposito delle firme a palazzo Chigi per il Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, mentre è stata richiesta con urgenza un’audizione presso la quinta sezione permanente del Consiglio Regionale a Bari. Questo passo s’inserisce nell’ambito della duplice attività di coinvolgimento diretto dei cittadini e di sollecito delle istituzioni di qualunque colore politico su cui si basa l’azione apartitica del coordinamento civico. Le istituzioni ed i politici sono chiamati a fare gli interessi dei cittadini, lavoratori e non, e primariamente a scongiurare che siano poste in essere situazioni che potrebbero nuocere alla salute dell'intera comunità, anche solo potenzialmente. Insomma i cittadini sono vigili sul problema ambientale scatenato in Salento dagli appetiti per i finanziamenti statali del CIP6 e dei cosiddetti certificati verdi e affermano con forza e decisione la necessità etica e civica di porre al di sopra di tutto "il diritto alla salute" e "il principio di precauzione".

Fonte:
Il paese nuovo del 19/10/09

MAGLIE IL COORDINAMENTO HA COMPLETATO LA RACCOLTA
Duemila firme per bloccare gli impianti di incenerimento
CAMILLO DE DONNO


• MAGLIE . Saranno depositate oggi in Prefettura a Lecce e a Roma presso la presidenza del Consiglio dei Ministri le 2000 firme raccolte a Maglie e nel circondario per dire no alla presenza di impianti di combustione nel comprensorio magliese dopo la contaminazione da diossina. L’iniziativa è del coordinamento civico per la tutela della salute e del territorio che ha pure chiesto un’audizione urgente alla quinta commissione permanente del consiglio regionale e l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta.
Così il coordinamento civico, organismo apartitico provinciale, nato a garanzia dei cittadini del Salento e costituito da 30 associazioni senza fini di lucro, torna dal prefetto di Lecce a meno di un anno dalla presentazione ufficiale della rete civica a palazzo dei Celestini.
“Nell’imminenza del vertice (è previsto per domani) convocato in Prefettura per continuare a discutere del caso Copersalento - continuano gli esponenti del coordinamento - non si può ignorare che una parola definitiva sull’argomento è già stata messa per iscritto nell’ultimo atto ufficiale dell’Arpa, la massima autorità tecnica regionale dichiara incompatibile l’impianto d’incenerimento di Copersalento a svolgere attività di combustione nel rispetto dei limiti di emissione di diossina previsti dalla legge dello Stato.E' dunque lecito aspettarsi nulla di nuovo da quell’incontro. E’ invece urgente affrontare la questione della tutela del diritto al lavoro degli operai della Copersalento. Tutte le associazioni del coordinamento, solidali ai lavoratori, sollecitano il Prefetto, la Provincia e le istituzioni ad attivare senza indugi gli ammortizzatori sociali previsti e ad adoperarsi attivamente per una immediata ricollocazione delle maestranze in altra attività non nociva per loro e per le decine di migliaia di persone viventi nel circondario. L’aumento di tumori – si aggiunge dal coordinamento -, alcuni anche sconosciuti fino ad alcuni anni or sono, nel territorio densamente abitato circostante l’impianto, come sottolineato ripetutamente dall’oncologo Giuseppe Serravezza, presidente della Lilt Lecce (Lega italiana per la lotta contro i tumori) e la supercancerogeneità della diossina e delle polveri e composti liberati dagli inceneritori di rifiuti e biomasse, quale è stato Copersalento, non possono far sì che si acconsenta alla richiesta di una riapertura di quell’im - pianto, definito, senza mezzi termini, inadeguato dall’Arpa, anche solo a scopo, come si cerca di dire, “sperimentale”; sarebbe usare per gli interessi imprenditoriali come cavie migliaia e migliaia di persone inermi e bambini innocenti”.
Fonte la gazzetta del mezzogiorno del 20/10/09
P.S. la raccolta firme non è terminata